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I soldi della droga reinvestiti in ville e cavalli da corsa, confiscati 5 milioni di euro ad un imprenditore

Un imprenditore è finito nel mirino della Polizia di Stato per presunte attività illegali. Il Questore di Roma ha chiesto la confisca di beni, assetti societari e rapporti finanziari tra l’Infernetto e Santa Teresa di Gallura, per un valore complessivo di 5 milioni di euro.
A cura di Alessia Rabbai
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Uno dei cavalli da corsa confiscati all'imprenditore
Uno dei cavalli da corsa confiscati all'imprenditore

Maxi confisca da 5 milioni di euro tra beni, assetti societari e rapporti finanziari. A finire nel mirino della Polizia di Stato è un imprenditore romano impiegato nel settore delle costruzioni, della ristorazione e immobiliare, che sta scontando una condanna definitiva e che era anche coinvolto nel traffico di droga. Il blitz è scattato tra la zona dell'Infernetto a Roma e Santa Teresa di Gallura in provincia di Sassari in Sardegna. Tutti i suoi beni già sequestrati due anni fa sono ora diventati dello Stato.

I guadagni della droga reinvestiti in immobili e cavalli da corsa

I poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma hanno eseguito il provvedimento di confisca nella mattinata di oggi, giovedì 13 marzo. Una disposizione che si inserisce nel quadro di una strategia di contrasto all’accumulazione dei patrimoni illeciti da parte delle consorterie criminali, ai sensi della normativa antimafia. Il provvedimento è stato emesso su proposta formulata dal Questore di Roma. A novembre del 2023 tutti i beni sono stati sequestrati, mentre oggi c'è stata la confisca, ossia il provvedimento è diventato definitivo.

Alcuni effetti personali confiscati
Alcuni effetti personali confiscati

Secondo quanto ricostruito in sede d'indagine l'imprenditore, attivo nel settore delle costruzioni, aveva ampliato la sua rete d'interessi e profitto ai settori della ristorazione e immobiliare, servendosi di prestanome in valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati al fisco. I guadagni della droga venivano reinvestiti in società e immobili, imbarcazioni di valore e cavalli da corsa, e ne veniva nascosta la provenienza attraverso schermi societari. A finire al vaglio della polizia sono stati i suoi beni, assetti societari e rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro, tutto sottoposto a confisca.

L'imprenditore era coinvolto nel traffico di droga

L'imprenditore ora detenuto era coinvolto anche nel traffico di droga. Nel 2015 è stato interessato da due operazioni di polizia giudiziaria, la prima, coordinata dalla Procura della Repubblica – D.D.A. di Reggio Calabria e condotta in collaborazione con la Guardia Civil Spagnola e con la DEA americana, una delle inchieste più importanti in materia di contrasto al narcotraffico e che ha colpito appartenenti alle ‘ndrine Alvaro, Brandimarte, Pesce, e Bellocco.

La seconda, coordinata dalla Procura di Roma, ha coinvolto un’organizzazione criminale impegnata nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti con base a Roma e ramificazioni all’estero. L’imprenditore avrebbe aiutato un esponente di spicco latitante degli Alvaro, ospitandolo in casa e manteneva contatti diretti con un broker romano finalizzati all’importazione di ingenti quantitativi di stupefacenti dal sud America.

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